Il Codice di Condotta
Il Codice di Condotta è il documento che definisce i principi deontologici che orientano e ispirano l’esercizio della professione di consulente/analista esistenziale, ivi compresi i rapporti con i clienti, con i colleghi, con le altre figure professionali e con la società. Il Codice di Condotta è stato approvato dal Consiglio Direttivo e ratificato all’unanimità dall’Assemblea dei Soci. Tutti i soci SICAE sono tenuti ad accettare, sottoscrivere e rispettare con rigoroso impegno le linee, le norme e le regole di condotta contenute nel presente Codice di Condotta.
L’etica del consulente/analista esistenziale
I fondamenti dell’esercizio della professione del consulente/analista esistenziale sono l’integrità, l’imparzialità e il rispetto. L’intento della consulenza e dell’analisi esistenziale è quello di offrire alla persona la possibilità di lavorare su se stessa, per realizzare una vita più gratificante e autentica. Ogni percorso di consulenza e di analisi esistenziale è unico e singolare, poiché si dispiega intrecciandosi al processo di individuazione del cliente, nel suo divenire persona. Il consulente e l’analista esistenziale operano nel rispetto delle proprie competenze, rispettando le competenze e le specificità delle altre discipline. La consulenza e l’analisi esistenziale possono essere richieste per affrontare una questione relativa alla formazione del sé nel ciclo di vita, per interrogarsi su aspetti che riguardano l’esistenza quali il senso di colpa, la perdita, l’abbandono, la crisi di valori, ma anche il significato dell’amore, della spiritualità e della creatività, da una prospettiva antropologica e non clinica. Il processo di consulenza e analisi esistenziale coinvolge diverse modalità di conoscenza di sé, quali l’intuizione, la consapevolezza corporea, l’esplorazione del mondo immaginale, il dialogo ermeneutico. E’ da intendersi come un percorso di esplorazione esperienziale che permette alla persona di aprirsi a nuove possibilità di esistenza e di ampliare l’estensione della propria progettualità. Nei casi in cui lo ritiene opportuno, il consulente/analista esistenziale richiede all’analizzante di rivolgersi ad un professionista sanitario (psicologo clinico, psichiatra).
La laicità del consulente/analista esistenziale
La laicità del consulente/analista esistenziale non consiste nel non avere un credo – il consulente/analista può anche essere un sacerdote – ma nel non considerare il proprio credo superiore a quello di altri credenti e di essere sempre disponibile a un confronto dialogico con i valori dell’altro.
La formazione
Il consulente/analista esistenziale ha completato il suo percorso di formazione teorica e pratica secondo i parametri indicati dalla SICAE. Il consulente/analista esistenziale è tenuto a mantenere una formazione continua frequentando corsi di aggiornamento, seminari, gruppi di supervisione, convegni e conferenze per consolidare, sviluppare e aggiornare la propria professionalità. La trasmissione del sapere inerente alla consulenza analitica esistenziale, come scienza della vita orientata dal processo di apprendimento in cui ogni persona è coinvolta nel tessere le esperienze della propria singolare esistenza, avviene attraverso l’esperienza diretta, quindi attraverso il lavoro di analisi individuale e supervisione, la frequenza a gruppi di studio e la partecipazione a lezioni/seminari/workshop teorici e pratici.
Ricerca e pubblicazioni
1. Il consulente/analista esistenziale si impegna a contribuire a ricerche e pubblicazioni che possano accrescere la pratica della professione, dal punto di vista teorico, metodologico e delle pratiche.
2. Il consulente/analista esistenziale farà ricorso a metodologie di ricerca qualitativa, quali l’indagine fenomenologica, ermeneutica, etnografica, narrativa, l’analisi del discorso, la grounded theory. Tali metodologie rispettano il carattere dialogico-processuale centrato sulla persona che caratterizza la consulenza e l’analisi esistenziale, a differenze delle metodologie quantitative, statistiche e psicometriche applicate nelle scienze psicologiche.
3. Il consulente/analista esistenziale è incoraggiato ad intraprendere una personale ricerca all’interno dell’ampio ambito dell’analisi esistenziale, cercando di articolare le sue esperienze e le sue competenze anche specifiche con ciò che accomuna i fondamenti dell’analisi esistenziale.
Il rapporto con il cliente
Le informazioni offerte al cliente devono essere improntate a correttezza, trasparenza e buona fede. Il consulente/analista esistenziale deve contraddistinguere la propria attività con la dicitura “professione disciplinata ai sensi della Legge 14 gennaio 2013 n. 4”.
Rispetto delle diversità
Il consulente analista esistenziale agisce secondo una politica di rispetto delle diversità, di non discriminazione e di promozione dell’uguaglianza. Sarà considerata violazione della sua integrità professionale la formulazione di giudizi di valore sull’analizzante che riguardino il sesso biologico, l’orientamento sessuale, la religione, l’etnia e il background culturale.
Il denaro
Il consulente/analista esistenziale imposta la propria condotta nei confronti del denaro nel modo più semplice e trasparente possibile: non esistono tariffe per l’esperienza analitica e dunque non esistono né minimi né massimi tariffari, ma ogni compenso deriva da un accordo paritario con l’analizzante. Il consulente/analista esistenziale non intratterrà rapporti commerciali e finanziari con i propri analizzanti – scambi di denaro che esulano dalla relazione analitica – né costituirà con loro forme associative aventi scopo di lucro.
Responsabilità del consulente/analista esistenziale
Il consulente/analista esistenziale agisce in modo da favorire il controllo dell’analizzante sulla sua vita e rispetta la capacità dell’analizzante di prendere decisioni sulla base del suo sistema di valori. Il consulente/analista esistenziale è tenuto a mantenere adeguati confini con gli analizzanti e ad evitare ogni comportamento che possa in qualche modo risultare di sfruttamento dell’analizzzante, dal punto di vista finanziario, sessuale, fisico o emozionale.
Privacy e Consenso informato
Prima di intraprendere il rapporto professionale, il consulente/analista esistenziale è tenuto a richiede al cliente la visione e la sottoscrizione di un documento chiamato “Consenso informato”. Il consulente/analista esistenziale è tenuto al rispetto della legislazione della Privacy per quanto riguarda la raccolta, il trattamento, la tutela, la diffusione e la conservazione dei dati personali. Il consulente/analista esistenziale è tenuto al segreto professionale per le informazioni ottenute da ogni cliente, sia in forma diretta che indiretta e a garantirne la privacy anche dopo il termine della prestazione professionale. La rivelazione del segreto professionale e la circolazione delle relative informazioni possono avvenire solo previo consenso da parte del cliente nel rispetto della riservatezza delle altre persone coinvolte, o su richiesta della magistratura o, in casi eccezionali, quando ci sia motivo di temere danni per l’integrità fisica o mentale dell’analizzante stesso o di altri.
Rapporti con i colleghi e con la società
I rapporti tra i consulenti/analisti esistenziali devono ispirarsi al rispetto reciproco, alla lealtà e alla collaborazione. Il consulente/analista esistenziale si astiene dal formulare giudizi negativi su colleghi, riguardo alla loro formazione, alle competenze e ai risultati conseguiti, o comunque giudizi lesivi della loro reputazione professionale. Il consulente/analista esistenziale promuove la sua attività nel rispetto dell’attività dei colleghi. Il consulente/analista esistenziale presenta la sua attività in modo adeguato, usando un linguaggio che non generi confusione e che in nessun modo faccia intendere che la consulenza e l’analisi esistenziali passano valere come psicoterapia e come pratica sanitaria. Riconosce come suo dovere quello di aiutare il pubblico e gli utenti a ricevere le informazioni necessarie a sviluppare in modo libero e consapevole opinioni, giudizi e scelte. La pubblicità e l’informazione per la promozione della sua attività devono essere ispirati dalla serietà, dalla serietà, dal decoro e dal rispetto. Il consulente/analista esistenziale rispetta il rapporto eventualmente esistente tra il cliente e altre figure professionali, evitando di esprimere giudizi di merito sull’operato degli stessi e di intervenire su eventuali trattamenti prescritti.
Indennità di assicurazione
I consulenti/analisti SICAE hanno l’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione per la responsabilità civile e tutela legale. Tale assicurazione è fornita da SICAE ed è compresa nella quota associativa annuale.
Organi e procedure disciplinari
Le norme deontologiche indicate nel presente Codice di Condotta sono di natura vincolante. Il Consiglio Direttivo vigila sulla sua osservanza, esprime pareri laddove richiesto e, nel caso di accertata violazione, delibera sanzioni e/o provvedimenti disciplinari secondo le procedure previste dal Regolamento. Qualsiasi presunta violazione del Codice di Condotta deve essere comunicata al Consiglio Direttivo mediante reclamo da inviare consultando il paragrafo “Reclamo” del sito ovvero a mezzo raccomandata al Consiglio Direttivo.